- fait partie de la Série Histara : Hautes études / Histoire de l’art / Storia dell’arte
Introduzione, Sabine Frommel e Jérôme Delaplanche
STORIA
– Il Sacco di Roma nella memoria divisa. La prospettiva diversa dei generi delle fonti, Arnold Esch
– Il Sacco di Roma (6 maggio 1527 – febbraio 1528) nelle carte dei notai capitolini, Anna Esposito, Manuel Vaquero Piñeiro
– I saccheggi nelle guerre d’Italia. Note su storia, memoria, rappresentazione visuale, Angela De Benedictis
– Guicciardini testimone e storico, Gian Mario Anselmi – «Magistratus virum ostendit». La responsabilità e il caso, tra Vettori, Machiavelli e Guicciardini, Carlo Varotti
– I traumi della storia e le trame della letteratura, Loredana Chines
– Il Sacco di Roma fu forse un provvidenziale infortunio, Claudia Conforti
ARCHITETTURA
– Le mura di Roma al tempo del Sacco, Francesco Paolo Fiore
– La villa en Italie avant et après le Sac de Rome : dynamismes de migration, Sabine Frommel
– La serliana nell’architettura ed iconografia ierocratica e cesaropapista prima e dopo il Sacco di Roma, Manuel Parada López de Corselas
ARTI FIGURATIVE E ARTI DECORATIVE
– Michelangelo prima e dopo il Sacco di Roma, Christoph Luitpold Frommel
– Réflexions autour des conséquences du Sac de Rome à Venise, Michel Hochmann
– Il disegno e la diffusione di modelli nelle arti decorative prima e dopo il Sacco, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò
– La stampa calcografica a Roma prima e dopo il Sacco del 1527, Eckhard Leuschner
– Le allegorie del Sacco di Roma del 1527 nella maiolica di Francesco Xanto Avelli, Claudio Castelletti
– Orefici, argentieri e il Sacco di Roma. Appunti di storia dell’oreficeria romana nel XVI secolo, Lucia Ajello
STORIOGRAFIA E CRITICA
– La cesura del 1527 nella periodizzazione di Giorgio Vasari, Silvia Ginzburg
– André Chastel e ‘Il sacco di Roma’ come racconto, Jérémie Koering
– André Chastel et Le sac de Rome: papiers d’archives, expériences autobiographiques et catastrophes fécondes, Eva Renzulli
L’anno 1527 rappresentò un momento decisivo per le sorti della penisola italiana e per la sua definitiva emarginazione politica e militare, di cui il Sacco di Roma fu un visibile e terribile emblema. Questa cruciale vicenda e la storia culturale che l’attraversò fu un momento fondamentale di ricerca e analisi intertestuale che André Chastel affrontò nel suo libro Il Sacco di Roma 1527 del 1983, pubblicato nello stesso anno dalla casa editrice Einaudi di Torino. Basandosi sulla riflessione del grande storico francese, la manifestazione vuole proporre una nuova lettura di questa singolare e inquietante stagione, dalla quale trassero linfa le radici profonde dell’Europa moderna. Attraverso un confronto dei fenomeni legati alla storia, alla storia dell’arte e dell’architettura, alla storia della letteratura e alla storiografia artistica, i contributi interdisciplinari cercheranno di far luce sugli eventi che, in quell’anno devastante per Roma e per il Papato, suscitarono un notevole cambiamento dal punto di vista sia politico sia religioso, ma soprattutto artistico.
Il declino del Rinascimento romano era già iniziato dopo la morte di Leone X nel 1521, poiché i suoi successori non erano in grado di convincere alcuni tra gli artisti più rilevanti a trasferirsi o stabilirsi a Roma. Un confronto tra le opere d’arte create poco prima del Sacco e quelle ideate o realizzate immediatamente dopo, all’inizio degli anni Trenta, quando la vita artistica andava riprendendo molto lentamente, e soprattutto quelle dei due protagonisti romani, Baldassarre Peruzzi e Antonio da Sangallo, farà emergere mutazioni stilistiche e religiose. Testimonianze contemporanee, contrassegnate dal senso di sgomento e di paura per un avvenimento che veniva percepito come un segno tangibile di una punizione apocalittica, hanno lasciato tracce nella storiografia successiva, che spesso interpretò il Sacco come la fine della stagione più intensa del Rinascimento italiano.
Lo sguardo verso altre regioni e città italiane, come Firenze, Parma, Mantova e Venezia, metterà in evidenza come, tramite le migrazioni di artisti e di linguaggi, questo avvenimento generò feconde energie costruttive e un rinnovamento in grado di instaurare una nuova epoca.